Storie di Resistenza

I PRIMI RESISTENTI

Seicentomila No! Gli Internati militari italiani

Cefalonia 9-22 settembre 1943

Il massacro della Divisione Acqui

Le donne apuane della Resistenza

La rivolta di Piazza delle Erbe

La testimonianza di Mario di Maio

Roma sotto le bombe

Figli dell'esilio

Partigiani italiani nella liberazione di Francia

Donna e democrazia

Lina Merlin

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Gen 19

La storia di un luogo racchiude tutte le storie di chi ha vissuto il suo spazio e il Campo di Fossoli è un luogo che ha avuto molte e diverse vite.
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Nel 1942 tenne prigionieri i nemici del Regio Esercito catturati durante la guerra in Africa. L’anno dopo i nemici divennero gli ebrei e nel marzo del 1944 Fossoli da campo di concentramento si trasforma in campo di transito per i lager del Reich – vi passò anche Primo Levi. Finita la guerra nel Campo ci finirono i carnefici sconfitti: furono rinchiusi qui militari nazifascisti e collaborazionisti.
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Successivamente ospitò i profughi stranieri e gli ebrei in attesa di rimpatrio, poi i bambini della comunità di Nomadelfia, infine accolse i profughi giuliano-dalmati in fuga dalla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.
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📌 Oggi la Fondazione Fossoli racconta di tutte queste vite operando, tra le altre cose, per “la promozione della ricerca storico-documentaria del Campo in tutte le sue diverse fasi di occupazione”.
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@fondazionefossoli
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Gen 12

#AntonioTappainer, irridentista sloveno nato a Trieste e poi comunista, cade in battaglia il 16 giugno 1937 durante l‘attacco garibaldino a Huesca. In quel fatidico giorno di guerra aveva con sé tredici fotografie, tre cartoline, una tessera del Soccorso rosso internazionale e un disegno a matita con il ritratto di Stalin.
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L’Archivio AICVAS (Associazione italiana combattenti volontari antifascisti di Spagna), depositato presso l’Istituto Nazionale Ferruccio Parri di Milano, conserva una serie di 129 fascicoli denominata “Documenti personali di combattenti”.
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Ogni fascicolo custodisce una memoria materiale molto toccante e particolare: gli effetti personali di antifascisti italiani caduti in battaglia durante la guerra civile spagnola.
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@istitutonazionaleparri
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Gen 1

🇮🇹
1 gennaio 1948 - Entra in vigore la Costituzione italiana, la legge fondamentale su cui ancora oggi si basa il nostro Paese.
🇮🇹
Approvata il 22 dicembre dell’anno precedente con 453 voti a favore e 62 contro, viene modificata per la prima volta nel 2001, ma le caratteristiche che la rendono diversa dalle costituzioni degli altri stati rimangono sempre le stesse: sai quali sono?
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Scoprile tutte! Ti basta scorrere il carosello 👆🏼
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Dic 29

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“I Franc-Tireurs et Partisans Français hanno versato il loro sangue per il popolo di Parigi”.
🇫🇷
Gli FTP furono l’organizzazione armata costituita nel 1942 dal Partito Comunista francese per mettere in atto la resistenza contro lo stato di Vichy, alleato della Germania nazista.
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Sabotare le infrastrutture come ferrovie e fabbriche, scovare e punire i collaborazionisti e giustiziare le truppe tedesche furono le loro principali manovre d’azione. Presero parte anche alla Battaglia di Normandia e alla liberazione definitiva di Parigi nel 1944 distinguendosi sempre come il gruppo più incisivo nel della Resistenza francese.
🇮🇹
Centinaia furono anche i combattenti antifascisti italiani che diedero il loro contributo alla Liberazione di Francia inquadrati nelle formazioni combattenti di nternazionali degli FTP-MOI.
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🧑🏻‍💻 Leggi sul sito del Museo tutta la loro storia!
LINK IN BIO.
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Dic 25

Il Museo Nazionale della Resistenza vi augura buone feste! 🎄🌹
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Dic 22

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Seduto al centro, ricurvo sulla scrivania di Palazzo Giustiniani, c’è il primo presidente della Repubblica italiana, Enrico De Nicola.
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A fianco, il presidente del consiglio Alcide De Gasperi, il funzionario Francesco Cosentino, il guardasigilli Giuseppe Grassi e il presidente della Costituente Umberto Terracini lo guardano mentre firma la legge fondamentale dello Stato italiano.
🇮🇹
È il 22 dicembre 1947 e in quel momento viene ufficialmente approvata la Costituzione italiana, che entrerà in vigore a inizio gennaio dell’anno successivo.
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Dic 15

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IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO, Prefazione
Italo Calvino
1947
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Dic 7

🤔
Il 7 dicembre è anche noto come il “Day of infamy”, il giorno dell’infamia. Sai perché?
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È il presidente degli Stati Uniti, Franklin Delano Roosvelt, ad appellare così nel suo discorso alla nazione, il giorno dell’attacco giapponese alla flotta americana di Pearl Harbor alle Hawaii.
🇯🇵
L’esercito nipponico sferra la sua offensiva sottomarina e aerea all’alba del 7 dicembre 1941, quando ancora sull’isola di Oahu tutti dormono e senza far precedere i bombardamenti da nessuna forma di dichiarazione di guerra.
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Le Hawaii erano una delle zone considerate meno a rischio per gli eventi bellici e così la flotta americana del Pacifico fu colta di sorpresa, del tutto impreparata, mentre l’Impero giapponese poté garantirsi per un certo periodo il controllo sull’area.
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Dic 4

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“La verità è che io non ho mai avuto la pretesa di essere qualcosa d’altro o diversa da quello che sono, né ho mai avuto la tentazione di esserlo. (…) ho sempre considerato la mia ebraicità come uno di quei fatti indiscutibili della mia vita, che non ho mai desiderato cambiare o ripudiare”.
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Il 4 dicembre 1975 a New York ci lasciava Hannah Arendt, filosofa tedesca che nelle sue due opere più note, “L’origine dei totalitarismi” e “La banalità del male”, ha indagato gli aspetti della natura umana e le cause storico-politiche che hanno portato fino all’Olocausto.
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Le atrocità del nazismo sono state rese possibili dagli ideatori del male, uomini crudeli come Hitler, Göring e Himmler. Responsabili sono però anche gli esecutori, funzionari come Eichmann colpevoli di aver agito senza pensare profondamente a quello che gli veniva ordinato di fare.
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📷 Münchner Stadtmuseum
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Nov 24

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Tra le tante storie che compongono la Seconda guerra mondiale c’è anche quella degli IMI, gli Internati Militari Italiani.
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La loro tragica vicenda inizia con l’armistizio tra l’Italia e gli Alleati: da quel momento gli italiani diventano nemici dei tedeschi e quindi lo sono anche i militari che fino a poco prima rispondevano a Mussolini.
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Un milione tra soldati e ufficiali italiani è catturato da Hitler: questi sono ora prigionieri di guerra, con davanti a sé la sola scelta se continuare a combattere a fianco del vecchio alleato nazista o se essere detenuti.
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650mila di loro dirà no! e questo rifiuto li renderà i primi resistenti della guerra.
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🎨 Alessandro Berretti, Risveglio all'interno di una baracca (particolare)
🎨 Aniello Eco, Sipario di ferro (particolare)
🎨 Giuseppe Novello, Interno di Baracca (particolare)
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Nov 20

Se fossi stato lì #3 📝💭
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Tutti e ventiquattro quei nomi. Mio fratello ogni sera ripeteva tutti e ventiquattro i nomi di quei capi nazisti che stavano per essere processati a Norimberga.
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Toccava a lui fare le foto in aula, al Palazzo di Giustizia della città. Diceva che voleva avere bene a mente chi fossero quegli omuncoli che avevano rubato la vita a una moltitudine di persone.
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Era teso all’idea di trovarsi lì insieme a quelli che con gran rabbia chiamava sempre “uomini-bestie”. La vita ci aveva portato via mamma e papà quando eravamo piccoli, loro ci avevano portato via tutto il resto.
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📌 Inizio del processo di Norimberga, 20 novembre 1945
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Nov 10

Un pilastro d’acciaio monolitico affonda la sua punta nella materia bronzea di una piramide tronca.
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Come un proiettile crea una ferita che rompe, crepa e sgretola il corpo contuso, senza però riuscire a disintegrarlo del tutto.
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“Una battaglia: per i partigiani” di Arnaldo Pomodoro riesce a raccontare nelle forme astratte della scultura contemporanea tutta la forza e lo spirito della Resistenza.
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📌 Arnaldo Pomodoro, Una battaglia: per i partigiani, 1971
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📷 Mario Carrieri
Courtesy @fondazione_arnaldo_pomodoro
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