Il CTLN,
Enzo Enriquez Agnoletti
e Carlo Ludovico Ragghianti
In questo quadro particolare rilievo riveste il ruolo del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale (Ctln), fra i cui componenti vale la pena ricordare qui gli azionisti Enzo Enriquez Agnoletti e Carlo Ludovico Ragghianti.
Agnoletti, nato nel 1909 a Bologna, era allievo di Piero Calamandrei. Era stato confinato e incarcerato dai fascisti.
Ragghianti, nato nel 1910 a Lucca, aveva studiato a Pisa. Qui aveva favorito l’incontro tra il gruppo liberal-socialista di Aldo Capitini e Guido Calogero e il movimento di Giustizia e Libertà. Arrestato una prima volta a Modena nel marzo del 1942 e di nuovo nel 1943 a Bologna, era stato liberato all’indomani del 25 luglio.
Entrambi erano tra i fondatori del Partito di Azione. Dopo l’8 settembre 1943, assieme a Tristano Codignola e Carlo Furno, avevano curato per il Partito d’Azione la stampa del giornale clandestino “La Libertà”. Fin dai primi di febbraio del 1944, Raggianti si era impegnato per ricostituire il comando militare unico del Ctln, falcidiato dagli arresti del novembre precedente, riuscendovi solo a giugno, dopo aver superato i dubbi dei comunisti.
Il Ctln, riunitosi inizialmente in via della Condotta nº8 (presso gli uffici commerciali del socialista Natale Dall’Oppio) e poi in un ex convento in san Frediano (via Giano della Bella nº12), si distingue per la capacità di coordinare e indirizzare i singoli comitati locali.
I tedeschi, sgomberate a luglio le rive dell’Arno, distruggono i ponti nella notte tra il 3 e il 4 agosto.
Ragghianti riesce fortunosamente ad attraversare Ponte Vecchio e a prendere contatto con le avanguardie alleate attestate in Oltrarno. Accreditatosi presso di esse in rappresentanza del Ctln, ne assume la presidenza la mattina dell’11 agosto, giorno nel quale il Ctln proclama l’insurrezione e le brigate partigiane passano il fiume.
Quella stessa mattina, mentre i nazisti abbandonano il centro della città, il Ctln si insedia in Palazzo Medici Riccardi e nomina la classe dirigente, a partire dalla Giunta comunale. Gaetano Pieraccini, già fondatore del partito socialista, è nominato sindaco; la giunta si trasferisce in Palazzo Vecchio, storica sede del governo della città.
Ragghianti, critico d’arte, sceglie come simbolo del Ctln un cavallo alato, che, come nel Risorgimento, campeggia in mezzo al tricolore insieme con la sigla e ne caratterizza la dimensione territoriale. L’animale mitologico, simbolo della lotta contro il male (rappresentato in genere dalla chimera) viene ripreso dal frontespizio della rivista “Pegaso”, fondata da Ugo Ojetti nel 1929 e chiusa nel 1933; che a sua volta lo aveva tratto da una moneta attribuita a Benvenuto Cellini, realizzata nel 1537 in onore del cardinale Pietro Bembo e conservata al Museo Nazionale del Bargello.
La battaglia per Firenze continua per giorni. I partigiani si impegnano in intensi combattimenti contro i nemici, attestati lungo il passante ferroviario e il corso del Mugnone. Il 18 li respingono sulle oltre la seconda linea di difesa allestita in città, ma solo a fine mese riescono a liberare i quartieri più settentrionali, lasciando sul campo oltre 200 morti.
Il Ctln si propone, come guida della ricostruzione materiale e civile e base di un nuovo assetto istituzionale, in senso autonomistico e regionalistico. Da qui l’impegno di Ragghianti per il ripristino dei servizi (come la riattivazione degli impianti di erogazione del gas metano); la proposta, avanzata nell’agosto 1944, di costituire un Ente Regionale per la Ricostruzione (traendo spunto dal modello dell’Ente per la ricostruzione delle tre Venezie creato su iniziativa di Silvio Trentin dopo la guerra 1915-1918); il memoriale per il governo Bonomi, redatto nell’ottobre 1944 in cui si richiedono l’istituzione di una Consulta Nazionale e il trasferimento dei poteri dei prefetti ai Cln.
A questo proposito è significativo che il Ctln non aveva previsto la nomina di un prefetto perchè riteneva non dovesse essere presente nel nuovo ordinamento repubblicano; invece Amg e governo Bonomi ne impongono la nomina.
Gli azionisti toscani giocano comunque un ruolo essenziale nel processo di ricostruzione e puntano ad avanzare le proprie proposte di trasformazione del paese a livello nazionale, pur scontrandosi con una vivace dialettica con le forze che più esprimono la “continuità dello Stato”.
Dopo la Liberazione Ragghianti sarà ideatore e presidente della Giunta del Comitato provinciale per la ricostruzione (aprile 1945) e Sottosegretario alla Pubblica Istruzione del governo Parri con delega alle Belle Arti e allo Spettacolo, Ma la mancata costituzionalizzazione delle funzioni di autogoverno regionale sperimentate dal Cln, la caduta del governo Parri, la fine dell’esperienza unitaria del Partito d’Azione lo porteranno ad abbandonare l’attività politica, dedicandosi all’insegnamento e all’attività di organizzazione culturale.
20 settembre 1944 Radio Firenze riprende le trasmissioni: la città era tornata libera dall’oppressione nazifascista, ma appariva distrutta e ferita nell’anima. Ecco le immagini di quei giorni di Rai Teche.
Nel 1970 però otterrà una vittoria postuma: al momento della nascita della Regione Toscana il suo stemma ufficiale recupererà, insieme ai colori storici (bianco e rosso), il Pegaso del Ctln, ispirandosi al suo anelito democratico e alla sua rivendicazione di autonomia.
La bandiera del Ctln, che l’11 agosto del 1949 – quinto anniversario della liberazione di Firenze – era stata consegnata da Ragghianti al Sindaco di Firenze, Mario Fabiani, ventisei anni dopo, l’11 agosto 1975, è passata dalle mani del nuovo sindaco Elio Gabbuggiani a quelle del Presidente della Regione Toscana Lelio Lagorio con una cerimonia di consegna in Palazzo Vecchio.
Firenze, nell’agosto 1944 dimostrò che il Cln, in quanto rappresentante legittimo e riconosciuto della popolazione, poteva imporre ordinamenti che non erano previsti dall’Allied Military Government, ordinamenti di autonomia e di poteri molto più ampi e capillari. E furono riconosciuti, sia pure con aspra lottaC.L. Ragghianti, Traversata di un trentennio. testimonianza di un innocente, Editoriale Nuova, Milano 1978, p. 16.
Fonti
Bibliografia minima
• C. Francovich, La Resistenza a Firenze, La Nuova Italia, Firenze 1961 (nuova ed.: Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 2014, con introduzione di S. Neri Serneri)
• C.L. Ragghianti, Disegno della Liberazione Italiana, Vallecchi, Firenze 1975
• E. Rotelli, a cura di, La ricostruzione in Toscana dal Cln ai partiti, vol. I, Il Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, Il Mulino, Bologna 1980
• O. Barbieri, Ponti sull’Arno. La Resistenza a Firenze, Firenze, Polistampa, 2003
• M. Palla (a cura di), Storia della Resistenza in Toscana, 2 voll., Carocci, Roma 2006-2009
Risorse digitali
• 11 agosto 1944: insurrezione!
• Carlo Ludovico Ragghianti: dal Comitato Toscano di Liberazione Nazionale alla Repubblica
• Agosto 1944: la battaglia di Firenze
• La Toscana e il Pegaso
• Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti
Materiali audio-video
• Firenze 1944. Il passaggio del fronte, l’insurrezione, la Liberazione
• Firenze, 1944: la liberazione dal nazifascismo
• Dall’insurrezione alla Liberazione. Lezione di S. Neri Serneri
• Storia e Storie – La politica culturale di Ragghianti nell’Italia liberata|Sistema Museale di Ateneo
• Video storico di firenze 1944s color footage