WEB DOCUMENTARIO SUI COMBATTIMENTI ITALIANI NELLA GUERRA DI SPAGNA

La lunga Resistenza

Il 18 luglio 1936, con l’alzamiento (la sollevazione) di alcuni generali dell’esercito spagnolo contro il legittimo governo repubblicano, ha inizio il confronto militare tra fascismi e forze progressiste che contraddistingue la storia d’Europa e del mondo nel decennio successivo. L’elevata politicizzazione e polarizzazione della società spagnola e della neonata Repubblica, unite a un contesto internazionale reso incandescente dall’aggressività della Germania nazista e dalle velleità imperialiste dell’Italia fascista, conferiscono fin dal primo momento alle vicende spagnole una dimensione di confronto internazionale.

Resistenza spagnola

Nell’indifferenza delle democrazie occidentali, e di fronte al concreto sostegno del nazismo e del fascismo ricevuto dalle truppe di Francisco Franco, gli antifascisti europei (e ben presto anche d’oltre oceano) hanno chiaro che le sorti della Repubblica spagnola dipendono anche da loro. Per la prima volta nella storia circa sessantamila cittadini di cinquantatré paesi diversi si mobilitano, volontariamente, per arruolarsi in un esercito male armato e – con il protrarsi del conflitto – con poche speranze di vittoria, in nome di una composita galassia di ideali aggregati intorno alle idee di libertà e di rifiuto dei nazionalismi e dei fascismi.

Manifesto propagandistico
Manifesto propagandistico in cui la Falange esorta al reclutamento militare per combattere per "La Patria, el Pan y la Justicia" (Patria, Pane e Giustizia).

L’unicità di quegli eventi, e delle incredibili biografie di chi ne è stato protagonista, emerge dalla visione del web documentario La lunga Resistenza, di cui proponiamo di seguito un estratto e la cui versione integrale è disponibile nel portale dedicato.
Il lungometraggio, prodotto dalla cooperativa Cinefonie di Torino e diretto da Luciano D’Onofrio, è stato realizzato grazie al lavoro decennale condotto dall’Associazione italiana dei combattenti volontari antifascisti di Spagna (Aicvas), che dall’immediato dopoguerra tiene viva la memoria di chi ha dedicato la propria vita alla causa della libertà, dalla Spagna fino al crollo dei fascismi.
Dai racconti dei protagonisti, dalle interviste ai reduci e dall’utilizzo di materiali inediti emerge un affresco storico e biografico della prima metà del Novecento, dei conflitti e degli ideali che l’hanno contraddistinto.

Organizzato in cinque capitoli, consultabili separatamente sulla pagina web dedicata, il documentario ricostruisce nella prima parte gli eventi che portano all’affermazione della Repubblica in Spagna nel 1933, al trionfo delle sinistre riunite nel Fronte Popolare per le elezioni del febbraio 1936 e alla reazione eversiva di parte dell’esercito e del clero iberico, immergendo fin da subito lo spettatore in una dimensione internazionale. Fra i primi a combattere contro gli insorti per le strade di Barcellona ci sono gli atleti giunti da diversi paesi per le Olimpiadi internazionali dei lavoratori (evento contrapposto alle Olimpiadi di Berlino) i quali si arruolano nelle nascenti milizie popolari che affiancano l’esercito regolare repubblicano, mentre arrivano i primi volontari dalla Francia. In tutto il mondo, intanto, l’opinione pubblica democratica si mobilita, animata da numerosi artisti e nomi noti della cultura e dello spettacolo – fra cui Ernest Hemingway, George Orwell, André Malraux e Robert Capa partiti volontari, ma anche Pablo Neruda, Pablo Picasso, Federico Garcia Lorca e tanti altri sostenitori della Repubblica in ogni angolo del pianeta.

Resistenza spagnola

Il secondo capitolo approfondisce le vicende dei combattenti italiani, giunti in gran parte dall’esilio francese o già presenti in Spagna nell’estate del 1936: sono organizzati inizialmente nella Colonna Ascaso – di cui fa parte la prima formazione italiana, nata per iniziativa di Carlo Rosselli e altri esponenti di Giustizia e Libertà già nell’agosto e vicina alle milizie anarco-sindacaliste – e nella Centuria Gastone Sozzi, embrione di quello che ad ottobre diventa il battaglione Garibaldi e, dall’aprile 1937, la XII Brigata Internazionale Garibaldi. In questo capitolo vengono ripercorse le sanguinose battaglie in cui sono state coinvolte queste formazioni, dalla disperata difesa di Madrid al primo scontro fra italiani nella battaglia di Guadalajara, risolto con la disfatta delle truppe regolari inviate da Mussolini, fino alle terribili pagine di eroismo scritte a Huesca, a Brunete e nelle disfatte finali in Aragona e sull’Ebro.

Donna della milizia posa con un fucile sopra un cannone
Donna della milizia posa con un fucile sopra un cannone, Barcellona, 1936

Il crollo finale della Repubblica è solo una triste tappa di una storia globale che il documentario riporta in tutta la sua ricchezza. I superstiti fuggono in Francia ma ad accoglierli ci sono i campi di prigionia: per la Repubblica francese rappresentano un problema da gestire anche prima dell’invasione nazista. La prigionia in questi campi, in alcuni casi la fuga e le traversie della clandestinità sono raccontati dai protagonisti con dovizia di particolari nel terzo capitolo. Le immagini e le memorie ripercorrono l’organizzazione delle prime bande partigiane nella Francia occupata dai nazisti o nel confino di Ventotene, destinazione forzata per chi non è riuscito a scappare in tempo dai campi di prigionia prima della vittoria nazista e dell’affermazione del regime collaborazionista di Vichy.

L’incredibile crogiuolo di intelligenze antifasciste creato dalla repressione fascista sulla piccola isola dell’arcipelago pontino è ben descritto nel quarto capitolo dai racconti di chi si ritrova, dopo numerose peripezie, a condividere i pochi metri quadrati disponibili con personaggi del calibro di Sandro Pertini, Luigi Longo, Umberto Terracini, Giuseppe Di Vittorio e numerosi altri ex comandanti militari in Spagna nonché, dal settembre 1943, dirigenti del Comitato di Liberazione Nazionale.

Una bomba colpisce la Puerta del Sol a Madrid
Una bomba colpisce la Puerta del Sol a Madrid, novembre 1936

L’ultimo capitolo si sofferma sul ruolo decisivo assunto dai reduci di Spagna nell’organizzazione della Resistenza in Italia. La nascita dei primi Gruppi d’azione patriottica (Gap) nelle città di Torino, Milano e Roma, l’organizzazione delle Brigate Garibaldi (nome non certo casuale), l’addestramento alla guerriglia di migliaia di giovani inesperti, la tenacia necessaria a superare i momenti più difficili della lotta di Liberazione: l’esperienza militare coltivata sul campo unita alla determinazione prodotta da anni di clandestinità, esilio e prigionia sono le eredità portate in Italia dai reduci di Spagna animati, anche a distanza di decenni, da un sentimento di “riconoscenza infinita per la Repubblica Spagnola”.

Pochi eventi e conflitti sono rappresentativi di un’epoca quanto la guerra civile spagnola, ringraziamo quindi l’AICVAS e gli autori del documentario per l’opera di salvaguardia delle preziose testimonianze di chi vi prese parte.

[Le fotografie utilizzate provengono dal web documentario La lunga Resistenza]

This error message is only visible to WordPress admins
Error: There is no connected account for the user 17841446932561808.